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Les gondoliers se rebiffent...

 
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Pietro



Inscrit le : 15 Sept 2006
Messages: 307
Localisation : Venezia

Message Posté le : Jeu 21 Déc 2006, 23:44:36    Sujet du message: Les gondoliers se rebiffent... Répondre en citant

Ci-joint les articles parus sur l'histoire des gondoliers tricheurs aux Maldives. Cela a fait ra^ler pas mal de monde à Venise Crying or Very sad Crying or Very sad Crying or Very sad Crying or Very sad Crying or Very sad Crying or Very sad où cette catégorie est considérée entre le crabe et la sangsue (la feccia di Venezia pour reprendre une expression populaire).

Du coup leur président dit que les coupables (de ne rien déclarer et d'aller se faire bronzer sous les tropiques seront punis si c'est vrai). Laughing Laughing Laughing Laughing

Cela me rappelle seulement quand naguère - en 2000 - 2 touristes japonais étaient allé manger un plat de spaghetti au homard au restaurant "Nuovo Mondo" et s'étaient plaints d'avoir du^ payer une addition de 700.000 lires (maintenant ce serait 700 euros). A l'époque le président de l'association des restaurateurs avait défendu son ouaille en disant qu'il s'agissait d'un plat nécessitant 4 heures de travail et que la main d'oeuvre était devenue rare et chère.... Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing

Ceci-dit je ne vous dis comme ils sont intouchables. Crying or Very sad Crying or Very sad




Il Gazzettino di Venezia - Article du 14.12.06

Citation:

La vicenda delle case popolari assegnate ai gondolieri , che poi vanno in vacanza alle Maldive, come era prevedibile ha toccato un nervo scoperto della città. Perché poche professioni al mondo, in fondo, sono così pubbliche come quella di chi porta in gita i turisti vogando tra rii e canali. Al punto che, nel tempo, è cresciuto quel rapporto di amore-odio tra Venezia e i suoi rappresentanti più famosi, visti da gran parte dei loro concittadini quasi come dei privilegiati, in grado di guadagnare montagne di soldi senza avere alle spalle particolari sforzi o chissà quale curriculum di studi. Che solo per saper utilizzare un remo possono garantirsi belle case e costose vacanze, godendo oltretutto di un regime fiscale che pare la legittimazione dell'evasione. In virtù del quale avrebbero fatto del denaro il loro principale obiettivo.
Così, quando è arrivata la denuncia dell'assegnazione ad alcuni di loro di altrettanti alloggi popolari, in molti ci hanno visto la conferma di questo luogo comune. È stato come scoprire i gondolieri con le mani sulla marmellata. Finalmente!

Francamente, però, la vicenda non appare così semplice. Perché, piaccia o no, i gondolieri sono uno dei biglietti da visita di questa città. Sono uno dei suoi emblemi. È naturale quindi che questa sovraesposizione abbia dei prezzi da pagare, anche se forse non tutti i gondolieri ne sono consapevoli. Ma attenzione, però, perché sparar loro addosso potrebbe far perdere di vista il contesto. Non si corre il rischio che, per guardare il gondoliere che ha avuto assegnata la casa popolare, si finisca con l'addebitargli tutto il problema, e cioè la drammatica carenza di alloggi del centro storico? E se è vero che probabilmente in città a evadere il fisco sono in molti, sfruttando il luna park turistico, non c'è il pericolo che si pensi invece che a non pagare le tasse siano solo loro?

La vicenda scoppiata al Lido, insomma, deve far riflettere e probabilmente porre qualche problema alla categoria, che soprattutto negli ultimi tempi ha conosciuto una ricchezza impensabile anche solo fino a 20 anni fa. Ma che solo per questo non può diventare il capro espiatorio dei tanti problemi della città.


Gazzettino du 16.12.06

Citation:
Venezia
Dal Lido è partita la denuncia: ci sono gondolieri e motoscafisti, categorie di lavoratori non propriamente poveri, che vivono in alloggi popolari e pagano una miseria di affitto, salvo riuscire a concedersi vacanze alle Maldive. Casi isolati? Non è detto, almeno a sentire il Comune. E anche a sentire il Sunia: «Le denunce dei redditi presentate al Comune e all'Ater - dice Ivana De Rossi, segretaria del sindacato degli inquilini - talvolta non sono veritiere». Il paradosso è che il Comune lo sa, ma nulla può fare. In base alla legge regionale, infatti, per chiedere l'assegnazione di un alloggio popolare non è nemmeno necessario presentare la dichiarazione dei redditi: basta una autocertificazione. Il Comune, cui non spetta il compito di controllare chi non paga le tasse statali ed evade il fisco, prende per buone le dichiarazioni dei richiedenti e solo successivamente verifica. Eventualmente. Ma il punto è: può il Comune controllare adeguatamente il patrimonio residenziale quando, a fronte di 10mila alloggi pubblici, può contare su appena due vigili urbani distaccati al settore Residenza? Certo, a Ca' Farsetti assicurano che il servizio ispettivo sarà potenziato, ma al momento gli agenti di polizia municipale incaricati dei controlli sono due. E in due si fa quel che si può, prevalentemente si controlla quando arrivano segnalazioni e denunce. Il bilancio è il seguente: quest'anno si è arrivati a quota 10 "sgomberi". Significa che a dieci persone o famiglie alle quali era stata assegnata una casa del Comune o dell'Ater è stato tolto l'alloggio perché non avevano più i requisiti. L'ultimo sgombero è stato effettuato l'altra mattina a Murano: l'assegnatario aveva superato di oltre il triplo, per due anni di seguito, il reddito consentito per avere diritto alla casa pubblica. La procedura di decadenza era iniziata almeno quattro anni fa.



Gazzettino du 16.12.06
«Un alloggio assegnato a chi non ha diritto è un alloggio sottratto a chi ha diritto ad essere tutelato. Bisogna ripristinare l'equità». Ivana De Rossi, segretario generale provinciale del Sunia, il sindacato degli inquilini, sa benissimo che non tocca al Comune combattere contro l'evasione fiscale: quando deve assegnare alloggi pubblici, il Comune si fida delle autocertificazioni presentate dai richiedenti, esattamente come prevede la legge regionale. Epperò, «quanto meno nei casi nei quali l'abbienza è evidente (e talvolta ostentata), ci sembra doverosa la segnalazione a chi ha l'obbligo degli accertamenti per ripristinare l'equità».
Ivana De Rossi prende spunto dalla segnalazione partita dal Lido nei confronti di gondolieri e motoscafisti che utilizzano alloggi popolari, gente che paga canoni bassi e riesce a farsi le vacanze alle Maldive. «In questi giorni - dice il segretario del Sunia - la stampa ha affrontato la spinosa questione delle reali condizioni economiche di coloro che, pur non avendone diritto, godono, peraltro a canoni irrisori, di alloggi dell'edilizia pubblica. Tema nuovo per la stampa, non certo per questo sindacato che tutela, com'è suo dovere, i propri iscritti attenendosi a principi di assoluta trasparenza: l'assegnazione degli alloggi comunali e dell'Ater agli sfrattati non può prescindere dall'accertamento dell'effettivo stato di bisogno dello sfrattato. Bisogno di alloggio, ma anche e soprattutto assoluta impossibilità di far fronte ai canoni del libero mercato». De Rossi dice che all'ente pubblico il Sunia non ha perso occasione di ribadire che «un alloggio assegnato a chi non ha diritto è un alloggio sottratto a chi ha diritto ad essere tutelato. E quindi il problema si sposta coinvolgendo la questione ben più vasta e di difficile soluzione che riguarda l'evasione fiscale a mezzo dell'occultamento dei redditi: le denunce dei redditi presentate al Comune e all'Ater talvolta non sono veritieri. Comprendiamo che non compete agli enti proprietari assumere ruoli che esulano dalla loro competenza. Essi si attengono alla legge. Ma forse, quanto meno nei casi nei quali l'abbienza è evidente (e talvolta ostentata), ci sembra doverosa la segnalazione a chi ha l'obbligo degli accertamenti».
Citation:


Gazzettino du 13.12.06


Venezia
Se ci sono dei gondolieri tra gli affittuari delle case popolari del Lido di Venezia, questi saranno sottoposti a procedimento disciplinare. Parola del presidente dell'Ente Gondola, Aldo Rosso. Il caso di persone facoltose, o comunque non aventi titolo ad avere in locazione una casa dell'Ater, che sarebbero state individuate al Lido di Venezia continua a montare.«Siamo pronti a sospendere dal servizio tutti quei gondolieri che trovassimo effettivamente residenti nelle abitazioni popolari - afferma Rosso - però devo dire che non è corretto colpevolizzare una categoria, bisogna esaminare caso per caso. Ci siamo rimasti male a vedere indicata la categoria dei gondolieri senza distinzioni di sorta. Gli approfittatori - prosegue - ci sono ovunque, in tutte le professioni».

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