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Le dernier éteindra la lumière avant de sortir
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Pietro



Inscrit le : 15 Sept 2006
Messages: 307
Localisation : Venezia

Message Posté le : Mer 03 Jan 2007, 04:32:38    Sujet du message: Le dernier éteindra la lumière avant de sortir Répondre en citant

Ci-joint un article paru hier sur le dépeuplement du centre historique.
Nous ne serions plus que 62.000 résidents par rapport aux 70.000 d'il y a 10 ans.

Ce serait intéressant de savoir si ce chiffre comprend aussi les gens du Lido et des iles (j'ai peur qu'en douce ce soit le cas). De Crécy dans son livre "Venezianamente" déclare admirer les gens agés qui restent dans la ville la plus incommode du monde (je peux en témoigner pour ce qui est des inconvénients Cool Cool Cool Cool Cool Cool ). En plus de la commodité s'ils vendent ils gagnent le jack-pot ...
[pour nous compliquer la vie on va passer à la collecte sélective des déchets ... Shocked Shocked Shocked Vu nos petits appartements, le manque de place, c'est ce qu'il fallait faire Laughing Laughing Laughing Laughing quand on sait que de toute façon tous les déchets collectés séparemment ou non vont finir en décharge ou dans un incinérateur après un petit jeu sympa de faire semblant de les trier ou composter - j'en sais quelque chose puisque c'est mon boulot - ça fait rigoler... Laughing Laughing Laughing Laughing ]

Ceci-dit le nombre de touristes a pas mal augmenté lui aussi et la population "permanente" - résidents + touristes dormant à Venise - doit e^tre de l'ordre de 100 à 120.000 personnes.

Ce qui maintient un certain nombre de commerces de nécéssité et d'artisans - les 1ers pour nourrir tout ce monde et les 2èmes pour entretenir les auberges et restos outre aux maisons des privés.

Un peu plus enquiquinant pour les sévices publics comme l'ho^pital qui d'ici une dizaine d'années sera réduit à sa plus simple expression - un dispensaire pour les petits bobos bien incapable de traiter un infarctus ou un cancer Crying or Very sad Crying or Very sad Mad Mad Evil or Very Mad Shocked et ça fera dégager encore du monde.



Citation:


Martedì, 2 Gennaio 2007

Esodo no-stop, i veneziani ora sono meno di 62mila
In centro storico solo 61.611 residenti. Il calo è stato di 685 abitanti in centro storico e di 333 nelle isole

Ancora un anno di calo della popolazione, per centro storico ed estuario. In base ai dati aggiornati quotidianamente dal Servizio Statistica e Ricerca del Comune di Venezia, al 31 dicembre, dunque ad anno concluso, i residenti nel centro storico erano 61.611 e quelli dell'estuario 30.702. In dodici mesi la città lagunare ha perso 685 abitanti, mentre Lido, Pellestrina, Burano e Murano si ritrovano con 333 residenti in meno. Quasi la metà della diminuzione del centro storico (290 unità) si concentra nell'ultimo trimestre. L'estuario invece ha visto un rallentamento del calo, negli ultimi tre mesi: solo 47 anime.
I dati negativi di queste due zone del comune contrastano con la tendenza positiva che si registra in terraferma, dove la popolazione era, al 31 dicembre, di 176.618 unità, con una crescita di 169 abitanti. Ma in terraferma gli insediamenti di cittadini stranieri sono stati massicci nel 2006, passando da 10.934 a 12.884 unità, mentre in centro storico la crescita è stata molto più lenta: 3286 persone, più 202 sull'inizio dell' anno. Nell'estuario, addirittura, l'incremento dei "foresti" (ovviamente, ci riferiamo a quelli regolari, i clandestini non rientrano nel computo) è stato dall'inizio dell'annodi sole 38 unità, a quota 789.
Al 31 dicembre risultavano residenti 37.126 persone a San Marco- Castello- Cannaregio (meno 558 su fine '05); Dorsoduro- S. Polo- S.Croce- Giudecca hanno perso invece solo 127 residenti, probabilmente grazie alla vicinanza a Piazzale Roma di alcune zone e ai recenti insediamenti abitativi della Giudecca.
Questi i dati dell'estuario, suddivisi per zone: Lido, 17465 abitanti, meno 197; Pellestrina, 4.255, meno 23; Murano, 5.614, meno 78; Burano, 3.368, meno 35.
Dieci anni fa, a fine 1996, i residenti a Venezia erano appena scesi sotto le 70 mila unità, 69.906 per l'esattezza, e l'estuario era a quota 33.859. In dieci anni è sparito più del 10 per cento degli abitanti. Ed è evidente che, di questo passo, il centro storico entro il 2010 scenderà sotto le 60 mila unità. Una prospettiva che non fa piacere a nessuno. Una prospettiva che richiede il massimo impegno di tutta la città per invertire la rotta, dalle forze economiche e sociali alle istituzioni.
Roberto Brugnoli

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Virginie



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Messages: 3654
Localisation : Die (Drôme)

Message Posté le : Mer 03 Jan 2007, 10:07:20    Sujet du message: Répondre en citant

Comment faire pour que Venise garde sa "Vénétialité ? Les autorités politiques ne voient pas l'urgence de la situation ?
Les Vénitiens ne réagissent pas ?
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Gérard



Inscrit le : 18 Avr 2005
Messages: 1783
Localisation : Orléans

Message Posté le : Mer 03 Jan 2007, 12:40:43    Sujet du message: Là ! Répondre en citant

Vraiment je suis atterré .
Effrayant !
Il est hors de question , dans mon esprit , d'imaginer ce lieu sans sa population réelle .
Hors de question !
Ce serait la pire des folies : la pire .
Il n'y a aucune courbe statistique qui ne soit renversable : aucune .
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Pietro



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Localisation : Venezia

Message Posté le : Lun 05 Fév 2007, 01:50:33    Sujet du message: Répondre en citant

Ci-joint un article du Gazzettino sur le fait que Venise devient une réserve d'indiens décrépits peuplés de gens agés avec des gens agés aux commandes...

Et que le statut particulier et le tourisme ne favorise pas le développement d'idées neuves ni me^me de stimuler la matière grise --> la mentalité générale est un mentalité d'assistés.

J'ai vécu 2 ans aux States et c'est vrai qu'il y a de ça. Me rappelle la réserve des Navajos et des Hopis.
A quand les vongole hallucinogènes ? Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing

Citation:

Domenica, 4 Febbraio 2007

«Cacciari ha ragione: Venezia è una riserva indiana»
Gli intellettuali veneziani d’accordo con l’analisi del sindaco: «Ma basta con le sparate, la politica è rimasta assente»

(r. br.) Venezia è ormai una città decrepita che sfrutta la sua posizione senza scucire un euro, come dice Massimo Cacciari? Peggio, a sentire un po' di intellettuali nostrani, questa città è pure viziata dall'assistenzialismo, rammollita come gli indiani d'America, incapace di attirare giovani perché vecchia dentro... Tutti d'accordo, insomma, con l'analisi di Cacciari, salvo però ricordargli le sue responsabilità di politico: chi, se non il sindaco, deve cambiare le cose? Un quadro davvero a tinte fosche. É il rettore di Ca' Foscari,Pier Francesco Ghetti, ad usare l'immagine della riserva indiana, dove i nativi vengono mantenuti con i Casinò. «Proprio come a Venezia - scherza -. Purtroppo questa città si era abituata a vivere sulla Legge speciale. Pessima abitudine. Nessuno è stimolato ad investire». Per il rettore, fondamentali sono gli studenti («Serve un po' di sangue fresco, ecco perché insistiamo tanto per le residenze»). E poi «chi ha una rendita di posizione, deve mettere mano al portafogli. Questi 20 milioni di turisti i soldi li lasciano. E chi li incassa deve cominciare a restituirli investendo». L'economistaIgnazio Musu è ancora più severo: «Questa è una città abituata ad avere tutto: Casinò, Legge speciale. É vero che ha problemi speciali, ma si è abituata a farseli risolvere da altri». Mentalità difficile da cambiare. «Qui è tutto dovuto. Il Carnevale fa guadagnare gente che non paga le tasse, con costi ambientali e sociali enormi». Ma Cacciari «dovrebbe essere più duro - incalza Musu -. Basta gridare al lupo al lupo e poi non fare nulla. Le sparate non bastano. A questo punto che non organizzi più il Carnevale. Questa città sta seriamente correndo il rischio di perdersi. Gli intellettuali che fanno i grilli parlanti sono sempre gli stessi: personalmente mi sono stufato. Fortunatamente certe cose cominciano a dirle anche fuori, penso a personaggi come Giavazzi. E poi spero nella generazione di quarantenni, certo sono quattro gatti...».
Lo psicanalistaAlberto Semi, presidente dell'Ateneo Veneto, non è meno tagliente: «Cacciari ha perfettamente ragione nella diagnosi. L'unico piccolo particolare è che lui è il sindaco. É importante che sproni i cittadini, ma deve anche fare la sua parte: è lui che deve catalizzare le forze cittadine, costruire faticose alleanze. Se non ci riesce è un suo fallimento personale». Quanto alla vecchiaia della città, «va detta tutta la verità - aggiunge Semi - Questa amministrazione ha interesse a concentrarsi su Mestre. Noi, come Ateneo avevamo fatto un progetto per aprire una sala lettura pensata per i giovani. Il Comune ci ha detto che c'erano pochi soldi e li spendevano per Mestre». Punta il dito sul fallimento della politica anche l'architettoRoberto D'Agostino, presidente di Arsenale spa. «É vero, questa città deve assumere un altro passo. Le feste che incentivano le rendite di posizione non hanno senso. Ma è la politica che deve dare l'indicazione. Senza una politica forte non ci sarà rinascita. Oggi, invece, la politica è estremamente debole, se non assente. E in mancanza del luogo delle scelte e del confronto, il vuoto viene riempito dalle pulsioni degli interessi». I giovani, poi, arriveranno solo se la città si svecchierà, avverte D'Agostino: «La giovinezza anagrafica è la conseguenza di quella economica, creativa, ideale. Ma qui ci si preoccupa della sublagunare perché disturba gli abitanti di Castello! Questa è una città politicamente dominata da idee vecchie».


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Pietro



Inscrit le : 15 Sept 2006
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Localisation : Venezia

Message Posté le : Dim 06 Jan 2008, 22:46:06    Sujet du message: Répondre en citant

La population du centre historique de Venise continue de diminuer avec à peu près mille habitants de moins qu'il y a un an à 60.000 et quelques Shocked Shocked Shocked Shocked Shocked Shocked Shocked Shocked Shocked .

On s'aperçoit aussi qu'au moins le quart sont des retraités dont l'essentiel sont des voeufs ou veuves Surprised Surprised Surprised Surprised Surprised Surprised .

Très peu d'enfants. :( :( :( :( :( :(

C'est peut-e^tre pour ça que j'ai vu Cacciari à l'église priant probablement pour un miracle (mais s'il arrive ce ne sera pas de son fait).

Il restera bien quelques recommandés dans la ville. Laughing Laughing Laughing Laughing

Et puis les touristes viennent à Venise pour s'amuser et non pleurer sur le sort des habitants qui d'ailleurs font tout leur possible pour profiter de leur manne. :wink: :wink: :wink: :wink:








Citation:


Ben meno di 61mila, con lo spettro ...


Ben meno di 61mila, con lo spettro di piombare entro fine anno al di sotto della "soglia psicologica" di 60mila abitanti. Il centro storico va peggio delle già preoccupanti previsioni stilate, ogni anno, dal Servizio Statistica e ricerca del Comune di Venezia: al 31 dicembre scorso l'emorragia di abitanti doveva arrestarsi a quota 60.923 residenti, ma di fatto si è già scesi a 60.745. Con la concreta possibilità di perderne altri 700 abbondanti nel corso dell'anno appena iniziato.
Trenta in più. Se si potesse, sarebbe da chiederne i nomi. Già, dopo anni di costante erosione del numero di abitanti (una discesa arginata solo tra il 2002 e il 2003 per effetto della regolarizzazione degli immigrati), il Comune di Venezia ha chiuso il 2007 con un saldo demografico pari a 30 abitanti in più: da 268.934 (al 31 dicembre 2006) a 268.964. È già qualcosa, si potrebbe obiettare, ma dietro a questa flebile nota positiva si cela invece il tracollo della popolazione residente in centro storico, l'altrettanto preoccupante discesa di quella che risiede nell'estuario (dal Lido a Pellestrina, fino a Murano e Burano). Solo Mestre, e in particolare le municipalità a maggiore espansione residenziale come Favaro e, soprattutto, Chirignago-Zelarino, riesce ad arginare la caduta salendo dai 176.621 abitanti del 31 dicembre 2006 agli attuali 177.635.

Fuga dal centro storico.Se la terraferma guadagna in un solo anno oltre mille abitanti, è la fuga dal centro storico che sembra aver accelerato ulteriormente un passo che era già spedito. Tra i 61.611 abitanti registrati all'anagrafe comunale il 31 dicembre 2006 e i 60.745 contabilizzati al 2 gennaio 2008 c'è uno scarto negativo di ben 866 residenti, superiore di quasi 200 unità a quello stimato l'anno scorso dal Servizio Statistica del Comune. Non solo, perché le proiezioni per i prossimi anni non lasciano margini di ottimismo: per il 2008 e il 2009 è infatti previsto un ulteriore calo di oltre settecento residenti all'anno ed ora, tenendo presente che si parte da poco più di 60.700 abitanti, se andrà bene il 2008 si chiuderà a quota 60mila abitanti, ma molto più probabilmente si finirà al di sotto di questa cifra. Una brutta, bruttissima botta.

Donne in maggioranza.Andando a vedere la distribuzione nel territorio, il vecchio quartiere di San Marco - Castello - S. Elena - Cannaregio rimane quello più popoloso con 36.484 abitanti (19.720 donne e 16.764 uomini, ma erano 37.126 all'inizio dello scorso anno), mentre a Dorsoduro - S. Polo - S. Croce - Giudecca vi sono 24.261 abitanti (12.997 femmine e 11.264 maschi, scesi dai 24.485 del 31 dicembre 2006). Complessivamente, in tutto il centro storico le donne superano gli uomini di ben 4.689 unità, pari ad un 7,7 per cento in più. Un dato che esplode solo con l'aumentare dell'età della popolazione di riferimento, visto che tra zero e 40 anni i maschi veneziani sono numericamente superiori alle femmine. Tra gli ultrassessantacinquenni, infatti, le donne sono 10.757 contro i 6.773 uomini.

Anche le isole in calo.Il 2007 si chiude con un saldo negativo anche per l'estuario, sceso a quota 30.584 residenti contro i 30.702 dell'anno prima. Ma qui, va ricordato, si tratta di realtà meno omogenee tra loro: se al Lido, Alberoni e Malamocco risiedono attualmente 17.475 abitanti (8.081 maschi e 9.394 femmine), a Pellestrina e S. Pietro in Volta gli abitanti sono 4.225, con uomini e donne quasi in parità. Murano e Sant'Erasmo totalizzano 5.592 abitanti e, infine, a Burano, Mazzorbo e Torcello altri 3.292 veneziani. Un dato preoccupante: in queste tre ultime isole gli abitanti con più di 65 anni sono 910, cioè quasi il 30 per cento della popolazione.

Ritorno al 1936.Rewind, torniamo alla popolazione complessiva. Per ritrovare un numero simile di abitanti complessivi in tutto il Comune di Venezia bisogna per forza fare un passo indietro di circa 70 anni fa. È nel 1936 (anno censuario) che la città d'acqua e di terra raggiunge quota 264.027 abitanti, poco meno degli attuali 269mila scarsi. Allora, però, i residenti erano in costante ascesa, raggiungendo nel 1968 le 367.832 unità. Centomila secchi più di oggi. È una battuta, ma se non ci fossero i turisti, potremmo perfino morire di solitudine.

Fulvio Fenzo



Metà delle famiglie formata da un solo componente E i giovanissimi diventano più rari dei panda


(f.f.) Brutto rovinarsi l'anno che è appena iniziato. Ma se si vuole davvero reagire ad un declino che appare inarrestabile, bisogna trovare la forza di leggere a fondo i dati demografici della città.
E allora ecco quelli sul numero dei componenti delle famiglie veneziane: nel centro storico, su un totale di 31.430 nuclei familiari registrati al 2 gennaio 2008, ben 15.265 sono formati da un solo componente. Di questi, quasi la metà sono sicuramente i vedovi e le vedove registrate all'anagrafe comunale (6.473 in tutto, divisi tra 989 maschi e 5.484 femmine), ai quali vanno presumibilmente aggiunti i divorziati (1.846 complessivi, 722 maschi e 1.124 femmine), e una quota dei 23.311 celibi e nubili nei quali, però, vi sono anche i giovani e i giovanissimi. Torniamo alle famiglie del centro storico: 8.293 contano due componenti, 4.639 sono formate da tre persone, 2.591 da quattro, 478 da cinque e altre 164 da più di cinque componenti. Sui 60.745 abitanti complessivi 28.335 figurano come coniugati.

Altro punto dolente riguarda l'età della popolazione residente tra San Marco, Castello, S. Elena, Cannaregio, Dorsoduro, San Polo, S. Croce e Giudecca. In 21.087, poco più di un terzo dei 60.745 residenti, hanno tra i 41 e i 64 anni d'età; e gli ultrasessantacinquenni non sono molti di meno: 17.530 suddivisi tra 6.773 maschi e 10.757 femmine. Terza fascia di età in "classifica" quella compresa tra i 19 e i quarant'anni, che conta 14.105 unità, mentre sono appena 8.023 i residenti in centro storico tra zero e 18 anni: 2.655 hanno da zero a 5 anni, 3.301 tra i 6 e i 13 e 2.067 tra i 14 e i 18.

Andiamo allora a vedere cosa succede al Lido e nelle altre isole dell'estuario. A Lido, Alberoni e Malamocco vivono 8.189 famiglie, delle quali 3.152 hanno un solo componente, 2.433 ne hanno due, 1.504 tre, 906 quattro, 159 cinque e 35 sono composte da più di cinque persone. Circa la metà degli abitanti è coniugata (8.885 persone su 17.475 residenti), ma anche qui gli "under 18" sono pochini: 2.453 in tutto.

Murano e Sant'Erasmo contano 2.445 famiglie, di cui 792 sono "single", 748 hanno due componenti, 453 tre, 357 quattro, 75 cinque e 20 più di cinque componenti. Pellestrina e S. Pietro in Volta contano poi 1.595 nuclei familiari e, infine, tra Burano, Mazzorbo e Torcello sono registrate altre 1.455 famiglie.

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Amarone



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Message Posté le : Lun 07 Jan 2008, 08:59:18    Sujet du message: Répondre en citant

C'est pas un MOSE pour l'eau qu'il faudrait, c'est un MOSE contre les déménagements.

Pour moi, le plus grand danger de Venise, n'est pas l'eau ni la pollution mais son dépeuplement. Même si je suis fan de Venise, je préfèrerais que la ville s'engloutisse plutôt que de visiter une ville morte. J'imagine cette phrase va m'atirer des foudres, mais c'est mon opinion.

Il n'y a pour ainsi dire plus d'activités économiques autre que le tourisme à Venise.
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Gérard



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Message Posté le : Lun 07 Jan 2008, 13:19:29    Sujet du message: Signé Ray Ban ! Bling Bling . Répondre en citant

Pietro a raison ; c'est scandaleux que les gens aillent là-bas pour s'amuser !
Bon , j'ai bien deux noms de plus à ajouter à la visite d'un autre ex-Disneyland , mais comme personne n'est encore au courant ( très bonne celle-là ! , du 220 ! ) je préfère garder les patronymes sous l'coude !
Pourvu que Venise ne devienne jamais aussi peuplée que Petra !
Parce qu'alors là !
Signé Ray-Ban .
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Pietro



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Message Posté le : Lun 07 Jan 2008, 14:38:54    Sujet du message: Répondre en citant

Mais Sarko est déjà venu à Venise au Gritti - et en bonne compagnie - il y a 2 ans pendant que M. Galouzeau faisait son auto-goal avec son CPE Laughing Laughing Laughing Laughing .
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Pietro



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Message Posté le : Mar 08 Jan 2008, 17:06:44    Sujet du message: Répondre en citant

Sarko et la Bruni auraient pu aussi participer à l'initiative du maire Cacciari du plus long baiser sur la place Saint-Marc - enfin un maire qui fait du concret entre le pont de la M. et les bisous place Saint-Marc, en améliorant ainsi la vie des vénitiens.

A propos, le 21 janvier, inauguration de la ligne de vaporetti réservée aux vénitiens [en fait il s'agit de mettre un petit panneau sur la porte du bateau où il sera marqué - réservé aux vénitiens - solo veneziani - nur venediger, etc....]. On se pose des questions sur les contro^les...
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bandjo



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Message Posté le : Mar 08 Jan 2008, 19:08:57    Sujet du message: Répondre en citant

Merci Pietro de nous révéler ces informations intéressantes sur la vie de votre ville.
Pour la plupart d'entre nous, nous la voyons sous un jour sensiblement différent, quelque peu idéalisé, et plus proche du plaisir que de la routine & des soucis de la vie quotidienne.
Enfin, la lecture du Gazzettino n’est pas donnée à tout le monde !
Votre témoignage nous est précieux et je vous en suis reconnaissant.
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Gérard



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Localisation : Orléans

Message Posté le : Mer 09 Jan 2008, 13:34:26    Sujet du message: Répondre en citant

Moi je dis , Pietro , indispensable !
Une Venise réelle , en direct .
Des briques .
Cocasse .
Des briques .
Terrible .
Terrible mais pas au sens d'un tremblement de terre ou bien à celui de lèvres hongroises sur les jolis petits monticules de type toscan .
D'un côté , les superbes pins florentins - j'ai pris la décision amoureuse d'en planter un à Orléans - bien dressés et très verts , de l'autre , en invitation , les vallonnements suggestifs couleur terre de Sienne !
Brunis !
Pas d'la mienne .
La sienne .
La ter de Sienne .
Y porte bien son nom le bouquin des célèbrités princières : " Points de vues et images immondes "
Mais y va'm'dire , le gars :
" Où veut-il donc en venir ? "
Très simple .
" Une des grandes caractéristiques de la cité d'O : là-bas , toutes les courbes sont renversables ! "
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Pietro



Inscrit le : 15 Sept 2006
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Localisation : Venezia

Message Posté le : Jeu 10 Jan 2008, 22:49:46    Sujet du message: On plie boutique Répondre en citant

Il n'y a pas que les habitants à s'en aller mais aussi leurs commerces, i.e. ceux qui ne vendent pas des souvenirs.

Huit quincailleries viennent de fermer -j'en connaissais bien 4.

Riolfo - patron d'un négoce qui ferme aux Scalzi - dit que les seules activités qui peuvent tenir à Venise sont celles liées au tourisme.

Heureusement il restera Ratti et la boutique du Campo Santa Margharita.
Pour combien de temps ?


Citation:

Negozi di casalinghi, una «strage»
Ben otto stanno chiudendo o hanno già abbassato le saracinesche. Ma c’è chi resiste

Vi serve un bicchiere? Accomodatevi in terraferma! Volete un martello? Mestre vi attende! Venezia si spopola, il turismo cresce sempre di più gonfiato da manifestazioni di ogni tipo, e di conseguenza i valori dei fondi commerciali crescono a dismisura, ma non sono più alla portata dei negozi che si rivolgono alla residenza.
E' emblematico il caso della bottega di casalinghi e ferramenta "Odissea", aperta da una coppia di giovani in Calle prima de la Donzela, nel cuore del mercato di Rialto: ha retto tre anni, ma il 21 dicembre ha chiuso i battenti. Dal 1. gennaio quattro palloncini di carta in calle indicano un nuovo negozio di paccottiglia varia, gestito da cinesi.«I gà dito che i andarà mejo de una feramenta», scuote la testa il gestore di una vicina osteria.

Purtroppo non è un caso isolato. Proprio in questi giorni, infatti, sono ben otto, con "Odissea", i negozi di casalinghi e ferramenta (giocoforza le due specialità hanno cercato di integrarsi) che hanno calato o stanno calando le seracinesche a Venezia. La città si spegne. Tra questi alcuni nomi storici, come la Domus a San Luca o le sorelle Gasparini a San Vio, di cui abbiamo già scritto, o Riolfo, ai piedi del Ponte degli Scalzi. Una vera moria.

«E dov'è la notizia?», chiede polemico Cristiano Riolfo, contitolare del negozio agli Scalzi che ha oscurato le insegne quattro giorni fa. «Parte tutto da lontano - accusa -: dai centri commerciali in terraferma, con Venezia unica città al mondo ad offrire bus navetta gratuiti; dalla scelta di trasformare Venezia in una Disneyland». Per Riolfo, in laguna possono reggere solo attività turistiche, ma ciononostante garantisce che al posto del suo negozio non verranno né maschere né vetri. «Per fortuna siamo padroni del fondo - conclude senza voler aggiungere altro -, lo affitteremo e a febbraio vedrete».

La crisi tocca anche le zone ancora ben presidiate dai veneziani, come Santi Apostoli a Cannaregio, dove a pochi metri di distanza hanno gettato la spugna due negozi presenti da decine d'anni: proprio in campo sono spente da una settimana le vetrine di "Ghigi", che vendeva ricambi casalinghi e materiale elettrico. «Lavorava in perdita, rimetteva 400 euro al mese», racconta un vicino commerciante. A due passi, in Campielo drio la Chiesa, sta per chiudere "Tuttocasa", di Paolo Doria, attivo fin dagli anni Settanta. «E' la solita storia - spiega -: la città si spopola, e c'è la concorrenza della terraferma. Io reggevo con la quantità e la varietà delle merci, ma alla lunga è difficile da gestire; servono magazzini, i costi dei trasporti pestano ogni mese». In campiello, così, aprirà una trattoria.

Grandi o piccoli non fa differenza: nel frequentatissmo rio terà Giacinto Gallina, a due passi dal Civile, ha chiuso da pochi giorni "Masiol", che vendeva inizialmente elettrodomestici, poi giocattoli, infine mercerie e cartolerie. Al Ponte del Mégio, nel vivissimo Campo San Giacomo dall'Orio, sta cedendo l'attività la ferramenta e casalinghi "Due G", che lascerà il posto ancora a una trattoria.

In questo quadro desolante la vera notizia è che marchi storici non chiudano. E' il caso della vecchissima ferramenta "Fazzini", a Santa Maria Formosa, il cui titolare, Augusto Bertoldini, ha ceduto l'attività ai due giovani lavoranti Gianfranco Gianni e Gabriele Scarpa, e soprattutto di "Ratti". Da settimane, infatti, correva voce in città che anche il notissimo negozio di San Lio staccasse la spina, ma l'amministratore, Marino Bombassei, nega recisamente. «Smentisco nel modo più assoluto - dice -: Ratti continuerà a servire la città».

Una scelta fortemente voluta dalla famiglia omonima, proprietaria del fondo affittato all'azienda (dal 1987 una società partecipata anche dal marchio Ghegin), ed evidentemente condivisa dai veneziani, che in tantissimi si rivolgono al negozio disdegnando le offerte della terraferma. «A dicembre - esemplifica Bombassei - abbiamo staccato anche 700 scontrini al giorno».

Una vicenda in controtendenza, che fa da pendant alla chiusura della Domus, che avverrà sabato. «Affitti insostenibili, un settore che evidentemente non paga, per reggere dovremmo vendere droga», accusa il personale, puntando il dito contro le rendite di posizione dei proprietari dei fondi (Testolini, che traslocherà nei locali da oltre 60 anni della Domus, ha chiuso un accordo per 10 mila euro al mese), e contro le politiche dei grandi marchi che, pur di essere presenti a Venezia, accettano di lavorare in perdita, drogando il mercato. «Non diciamo un equo canone - concludono i dipendenti della Domus - ma un qualche calmiere ci vorrebbe, eccome». La Srl continuerà l'attività nel ramo delle forniture alberghiere.

Silvio Testa

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Gérard



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Message Posté le : Ven 11 Jan 2008, 12:20:12    Sujet du message: Claire Désert . Répondre en citant

Tout se vide !
Même nos petits bourgs du Limousin , de la Creuse .
Le commerce se concentre partout : un vice inévitable .
C'est curieux quand même ce monde entropique : l'intelligence qui se disperse partout dans les azurs quand c'est elle qui devrait justement se concentrer ici bas .
Et on n'a jamais eu aussi froid depuis qu'on nous raconte que la Terre se réchauffe !
Et l'eau qui monte !
Oui , tout ce vide !
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wagon lits



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Message Posté le : Ven 11 Jan 2008, 13:05:17    Sujet du message: Répondre en citant

Ah non non Gérard ! ça se vide pas partout !

Ai découvert un charmant village (la Chambonie) dans le Haut Forez il y a 3 hivers ...les anciens toujours vaillants pour déneiger devant les volets de leurs maisons le matin (sinon, on peut pas les ouvrir ! Shocked Laughing ) des seniors hyper dynamiques et serviables et très sympas à la mairie, des enfants déboulant en luge des rues en pente
Plus un bien à vendre ! tout occupé !
En plus, des citadins y revenant toutes les semaines s'y oxygener !
L'exode rural à l'envers ! Shocked Razz
pourtant c'est bien caché comme lieu ! bien sauvage ! très très neigeux quand ça s'y met ! Razz

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Jas
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Message Posté le : Ven 11 Jan 2008, 14:59:18    Sujet du message: Répondre en citant

Non Gérard ! ça ne se vide pas partout.

Rahart compte une centaine d'habitants de plus qu'il y a 50 ans.
Petit bourg de campagne, dortoir de la ville proche. Razz
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