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RIALTO

 
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Pietro



Inscrit le : 15 Sept 2006
Messages: 307
Localisation : Venezia

Message Posté le : Ven 04 Mai 2007, 19:10:49    Sujet du message: RIALTO Répondre en citant

Le Rialto est devenu le nouveau quartier où rigoler tard à Venise, une sorte de mini-Soho ou de mini-ilo^t Saint Séverin.

C'est vrai que passant de temps en temps devant vers minuit, voire une heure du matin, pour rentrer chez moi, il m'est arrivé de plaindre les pauvres riverains. J'étais surpris qu'il n'y ait pas eu de réactions jusqu'à présent.

De fait c'est le bordello au Rialto jusque vers trois/quatre heures du matin. C'est au bistrotier qui aura les enceintes les plus puissantes pour attirer les mouches - pardon les foules.

Je suppose que ça tient lieu de politique culturelle vis-à-vis des jeunes de la mairie (de Gauche). Mais c'est complétement délirant.

Ce genre d'initiative tolérée, voire voulue par la Mairie, a des conséquences désastreuses. Et maintenant ils se sont réveillés et prennent conscience de la déferlante du Heineken Jamm'in festival qui risque de bien souiller la ville (Heineken dira ensuite qu'ils mettront 2 pirogues pour nettoyer la lagune et offriront de la bière gratuite à la gare, les clowns du conseil municipal diront qu'ils n'avaient pas prévu et qu'on ne pouvait plus rien faire). Mais ils auront engagé 6 "stewards" de rue à Saint-Marc pourquoi ? Pour faire ch**r les touristes de passage ? Ou pour faire de la figuration (c'est bien tout ce que les pauvres savent faire).

Citation:




Venerdì, 4 Maggio 2007





Altro che salotto di Venezia: Rialto ...


Altro che salotto di Venezia: Rialto viene dipinta come il regno dell'illegalità. Il quadro emerso durante l'incontro "Rialto: problematiche, prospettive, soluzioni", tenutosi ieri alla Scoletta dei Calegheri, è preoccupante. Non sono i bar della zona a disturbare. Sono ragazzi, all'apparenza normali, che alla chiusura dei locali (che si sono autoregolamentati, abbassando le saracinesche un'ora prima del previsto), schiamazzano e tengono la musica alta. A questo si aggiungono birra e alcolici che bevono in quantità notevole, portati da casa dentro sacchetti. E rimangono in Bella Vienna, a San Giacometto, in Erbaria (di nome e di fatto, visto che non fumano solo sigarette...) fino alle tre di mattina, utilizzando campi e calli come bagni pubblici, con conseguente evidente disagio per gli abitanti. Verso le quattro della mattina, dopo aver dormito su per giù un'oretta, i residenti si svegliano con il rumore delle ruote in ferro dei muletti degli operatori del mercato. Nessuno critica chi lavora, ma tutti fanno notare che i transpallet utilizzati sono addirittura vietati dal regolamento comunale.E se qualcuno pensa che i realtini possano recuperare le ore di sonno perduto con la pennichella, si sbaglia di grosso, perché alle due del pomeriggio anche il rumore dei carrelli degli operatori Vesta contribuisce a rendere la zona chiassosa. Rumore, sporcizia, alcol e spinelli sono i segni evidenti del degrado che avanza. «È un problema di incuria di chi deve intervenire - dichiara Ernesto Pancin, direttore dell'Aepe - Una questione di ordine pubblico che non viene fatto rispettare. E se dipendesse anche da uno solo degli esercenti che rappresento, sarei il primo a buttarlo fuori».
Un incontro, quello promosso da Venezia & Venice, che ha ampliato il quadro e che ha posto l'attenzione sulla presenza di abusivi nella zona, oltre che di commercianti che anziché vendere prodotti di uso quotidiano per residenti, smerciano paccottiglia per turisti a prezzi poco politici. «Se si accetta l'illegalità di uno, in senso lato si accetta molto di più - spiegano il presidente e il vice presidente di Venezia & Venice, Piero Lacchin e Massimo Andreoli- I banchetti che dovrebbero andare via la sera e non lo fanno, i cavi elettrici tenuti insieme col nastro adesivo: Rialto sembra un porto franco dove va bene tutto». Dalla piccola concessione, passando per il fare i bisogni in calle e suonare i bonghi di notte, fino al rivoltarsi contro le forze dell'ordine al punto da farle retrocedere. L'ultimo episodio lunedì alle 19 a San Giacometo: un gruppo di giovani che ascoltava musica a tutto volume ha inveito verso due carabinieri. Altre volte, invece, le forze dell'ordine sono state oggetto di lanci di bottiglie.Gli esercenti che hanno creduto nella riqualificazione della zona non vogliono essere lasciati soli. Il vice presidente della Municipalità, Fabrizio Rebersheg, ribadendo che a Venezia mancano spazi per i giovani, fisserà un incontro con il sindaco per spiegargli che esiste un problema di ordine pubblico di cui dovrà farsi carico anche con il Prefetto.

Daniela Pierobon


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Pietro



Inscrit le : 15 Sept 2006
Messages: 307
Localisation : Venezia

Message Posté le : Sam 05 Mai 2007, 14:46:55    Sujet du message: Répondre en citant

Me^me le curé du Rialto est indigné.

Ceci-dit le bon Cacciari - bon pour l'hypocrisie - ne fait pas un "tubo" ...
(si ce n'est louer un bateau pour envoyer des copains faire un tour aux Lofoten au nom de la morue "baccala" - ça c'est de l'action prioritaire pour le maire). Laughing Laughing Laughing

Citation:

Sabato, 5 Maggio 2007





«Quando mi parlano del decoro di ...


«Quando mi parlano del decoro di Rialto non ragiono da prete, ma da cittadino». Don Agostino Manente, 53 anni, ha il piglio deciso. L'anatema contro l'illegalità che da un po' di tempo regna nell'area realtina, la lanciò già a Carnevale dal pulpito della chiesa di San Giacometo. Da allora si è fatto sentire e ha raccolto proseliti tra i residenti e gli esercenti, stanchi di schiamazzi notturni e sozzerie di vario genere. Pochi amici invece li deve avere tra i politici, perché - senza ricorrere a metafore bibliche - lo dice chiaro e tondo: quello che succedendo a Rialto è colpa anche di chi decide di non decidere. Eppure a Rialto di problemi ce ne sono, come ad esempio le aggressioni e le intimidazioni alle forze dell'ordine da parte di soggetti che, fino a un anno fa, facevano dannare i residenti di campo Santa Margherita.Don Agostino, come è iniziata la sua crociata?
«Una mattina attesi la fine della messa, quella notte non avevo dormito perché fino alle 4 c'era stato il solito chiasso del solito gruppo di ragazzi. Poi chiesi ai fedeli: che vogliamo fare con quello che sta accadendo a Rialto? Sono partito da solo, poi un po' alla volta si sono aggiunti altri cittadini. Finché abbiamo costituito un comitato, e anche gli esercenti sono dalla nostra parte. Però dico: le pare giusto che per far rispettare i nostri diritti dobbiamo spendere soldi di avvocato, mentre basterebbe la volontà politica di intervenire?».Una cosa alla volta: lei vive e opera nell'area realtina, com'è la situazione di sera?

«Ci sono tantissimi ragazzi si ritrovano per divertirsi, e fin qui niente di male. Ultimamente la musica non è più tanto un problema. Il guaio è che non cominciano mai prima di mezzanotte, quando arrivano sono suonatori di bonghi, ragazzi con i cani, giovani che fumano spinelli, che bevono alcolici...».

Scusi, ma non c'è un'ordinanza del sindaco che vieta la vendita da asporto dopo le 21?

«Se li portano da casa, anche laddove i baristi si rifiutano di venderli. E poi urinano e insozzano le calli. La mattina l'odore è alquanto sgradevole, glielo assicuro».

Ci sono state anche intimidazioni alle forze dell'ordine...

«A una ho assistito io. Avevo chiamato la polizia perché intervenisse a placare la confusione, ma quando gli agenti sono arrivati sono stati accolti dal lancio di bicchieri e dai cani».

Dai cani?

«Sì, e sembravano pure addestrati a riconoscere le divise...».

Ma secondo lei perché non si possono far rispettare le regole di civile convivenza?

«Perché da una parte c'è la mancanza di educazione, dall'altra l'impossibilità a intervenire. Mi chiedo se non sia possibile pensare a un divertimento sano, che duri pure fino a mezzanotte, anche con musica e balli, perché no... Invece assistiamo solo alla cultura dello sballo: da parte di alcuni per carità, ma basterebbe poco per rendere Rialto più civile».

E per quanto riguarda i controlli?

«Quando chiamo le forze dell'ordine, mi rispondono che non possono intervenire più di tanto perché in Comune c'è la volontà politica di non calcare la mano. E in Comune mi rimandano alla questura o ai carabinieri. L'altro giorno alla Scoletta dei Calegheri abbiamo avuto un incontro a cui era invitato il Comune. Si è presentato solo il vicepresidente della Municipalità, Reberschegg».

Così avete costituito il comitato...

«Non avevamo scelta e mi fa piacere vedere che anche gli esercenti hanno capito il problema. A me interessa il dialogo, mettere d'accordo le parti. Rispettare il diritto dei giovani a divertirsi, ma anche tutelare i diritti dei residenti e degli operatori. Speriamo che il Comune lo capisca».

E per quanto riguarda l'igiene?

«Lasciamo perdere: quando si stende il bucato, lo si ritira che puzza di pipì... Per non parlare delle calli e degli angoli nascosti. Abbiamo chiesto a Vesta che almeno ci diano i detersivi, che a pulire ci pensiamo noi. Del resto lo stiamo già facendo come volontariato».Davide Scalzotto


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