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Napoléon à Venise

 
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Auteur Message
Pietro



Inscrit le : 15 Sept 2006
Messages: 307
Localisation : Venezia

Message Posté le : Mer 26 Déc 2007, 15:45:47    Sujet du message: Napoléon à Venise Répondre en citant

Ces derniers jours un nouvel article du Gazzettino sur l'ogre Corse dont on commémore le bicentenaire du séjour dans la ville lagunaire du 30 novembre au 8 décembre 1807.


Il est vrai qu'à l'époque l'argumentation officielle pour justifier le vol de l'or, des tableaux et autres objets était:
- qu'il s'agissait de trésors précieux :wink: ;
- qu'il fallait les mettre en sécurité pour leur bien et celui de Venise Laughing ;
- que Venise n'était plus en mesure d'assurer leur sécurité Crying or Very sad ;
- qu'il n'y avait plus personne à Venise pour les admirer et les respecter obscurantisme religieux et superstitions obligent Embarassed ;
- bref que tous les objets seraient plus en sureté à Paris où un public lluminé saurait les apprécier... :wink: :wink: :wink:

Ce y compris les bateaux (et leurs équipages) coulés à Aboukir en venant libérer l'Egypte (la liberté n'a pas de prix) Laughing :D Laughing .

["Prendre tout ce qui pourra nous e^tre utile" dixit Berthier]


A propos d'Egypte, toujours rien de nouveau sur l'amante italienne du chef de l'Etat de l'époque, Nahir de Lusignan (ex Ugo Fogagnollo), comédienne rencontrée en Egypte (le pays et les italiennes attirent nos grands chefs y compris les actuels qui vont y faire la fe^te).

[/quote]

Napoleone, un vero trionfo per il predatore


Venezia
Oggi, poco dopo le 16 (proprio come duecento anni or sono), è giunto a Venezia Napoleone imperatore. E' accompagnato dalla sorella Elisa, la regina di Napoli, la regina di Etruria, il maresciallo principe di Neuchatel, il vicere, Eugenio di Beauharnais. Giuseppina è rimasta a Parigi.

Un immenso corteo, partito da Fusina, ha attraversato la laguna: peote, bissone, innumerevoli gondole. Oltre cinquecento le imbarcazioni. All'altezza del monastero di Santa Lucia era stato eretto un arco di trionfo, sommo quanto quello romano di Tito, decorato di statue e sormontato da una dea. Tutti i palazzi sono apparsi decorati da stoffe damascate e fiori. Una folla immensa ad acclamare festante. Grande il rumore delle artiglierie. Tutte le autorità civili e militari, il sindaco Daniele Renier e la municipalità, al completo.

Assai lontano il ricordo del grido del generale Bonaparte. "Sarò un Attila per Venezia". Se qualcuno intendeva esprimere perplessità, è risultato sommerso dagli inneggiamenti, nel trionfale, osannante tripudio. Osservato, piuttosto, e commentato, l'atteggiamento del cielo e della laguna. E' soffiato un vento glaciale al di là di ogni normalità novembrina. La laguna ha sollevato onde molto, molto ostili, e, al momento dell'arrivo del corteo a San Marco, il bacino davanti al palazzo dei Dogi è apparso del tutto inviperito.

L'alloggio di Napoleone non sarà a Palazzo Ducale. Avrebbero potuto risultare urtate - è stato detto - residue sensibilità, bensì in un appartamento delle Procuratie nuove, divenuto da qualche tempo palazzo Reale. La demolizione della chiesa sansoviniana in faccia alla Basilica, per poter costruire al suo posto un monumentale scalone di accesso alla futura ala napoleonica, è stata programmata ma non ancora compiuta. Il seguito dell'imperatore alloggerà nei palazzi Pisani, Corner, Loredan, Manfrin. Napoleone rimarrà a Venezia dieci giorni.

Il lettore dei giorni nostri potrà seguire tutti i movimenti in Venezia del "Dio della guerra" attraverso la lettura di diversi libri, alcuni scritti e pubblicati anche abbastanza di recente: da Ugo Fugagnollo, Giovanni di Stefano, Giannantonio Paladini, Amable De Fournoux, quest'ultimo, ovviamente, in lingua francese. Si potrà immaginare l'imperatore mentre, ancora a Fusina, riceve le chiavi della città, quindi, mentre ascolta il Te Deum, celebrato dal Patriarca Nicola Saverio Gamboni in Basilica di San Marco, seduto dove era stato Pio VII da poco eletto Papa nell'isola di San Giorgio. Lo si potrà anche credere intento a studiare le carte riguardanti la civica amministrazione veneziana per lui preparate dal podestà Renier e dal Beauharnais. Sarà lecito ironizzare sull'imperiale apprezzamento per l'idea di costruire un nuovo grande cimitero nell'isola di San Cristoforo della pace, vicino a San Michele.

Ma non sarà possibile dimenticare l'assassinio della Patria repubblica di San Marco perpetrato dal generale Bonaparte e dalle sue truppe dieci anni indietro, il "trasferimento" a Parigi dei cavalli della Basilica, la sottrazione di innumerevoli, stupende opere d'arte, l'avvenuto saccheggio dell'Arsenale, la provocata, generale miseria avanzante. Ci si potrà domandare se è stato giusto sacrificare due conventi e tre chiese monumentali per costruire i giardini pubblici e sopprimerne qua e là un'altra trentina. Accompagnando Napoleone nella visita al devastato Arsenale, si potrà pure domandare con quale sentire avrà mai potuto guardare ai resti del Bucintoro vandalisticamente bruciato dai francesi. Anche al Lido lo si potrà seguire, a San Nicolò, ai murazzi, nella nebbia succeduta al grande vento, ed alla bocca di porto degli Alberoni i cui canali di accesso vorrà ben scavati.

Questo lo scopo essenziale della sua visita a Venezia. Non fornire riparazione alle ruberie. Era guerra con l'Inghilterra. Le navi francesi dovevano poter agevolmente sorvegliare l'alto Adriatico. Ed imporvi il blocco navale continentale che sarà la prima causa della rottura degli ultimi legami commerciali di Venezia con l'Oriente e conseguentemente della grande miseria a venire. Lo si penserà pure alla Fenice, ai ripetuti banchetti, oggetto di focosi omaggi di nobiluomini e nobildonne. Lo si immaginerà infine turista, a Burano, a Torcello e, pure, impedito a muoversi dall'acqua alta, ultimo gestaccio della laguna.

Duecento anni, quanti trascorsi dalla seconda occupazione della città da parte dei francesi, hanno detto tutto di Napoleone a Venezia: del molto male e del quasi niente bene. La cronaca di quei dieci giorni convince davvero che il leone di San Marco aveva fortemente risentito del lungo tempo trascorso in Piazza. Quelle sfrenate acclamazioni riservate a Napoleone, già Attila, da parte di nobiltà e popolo, che delegavano la protesta ai soli vento e laguna, muovono davvero a sicura tristezza.

Augusto Pulliero



Edizione del 29/11

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Gérard



Inscrit le : 18 Avr 2005
Messages: 1783
Localisation : Orléans

Message Posté le : Dim 30 Déc 2007, 12:10:46    Sujet du message: Le feu ou la neige ? Répondre en citant

http://lnx.whipart.it/artivisive/1602/Napoleone-louvre-arte-italiana.html
Et le bouillant général s'enfonçant dans l'immensité russe , qui généralement n'en finit pas de s'évaser , n'en fit fondre qu'une toute petite partie .
La neige , hein !
Pas l'or .
J'aime bien la remarque de Talleyrand sur Canova .
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Pietro



Inscrit le : 15 Sept 2006
Messages: 307
Localisation : Venezia

Message Posté le : Dim 06 Jan 2008, 22:54:19    Sujet du message: Répondre en citant

Canova s'en est su^rement mis plein les pinces au passage.

Pour le moins complicité de recel. Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing


Ce n'était pas le seul. Laughing Laughing Laughing
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JCS



Inscrit le : 13 Jan 2014
Messages: 31
Localisation : Valbonne 06560

Message Posté le : Mer 01 Juil 2015, 10:53:57    Sujet du message: Répondre en citant

Amable de Fournoux, qui a fait une remarquable histoire de Venise via la vie de quelques doges, a aussi publié un livre (Ed de Fallois, 2002, ISBN 2 877 06 432 8) sur Napoléon et Venise. Les deux ouvrages sont très bien documentés et surtout très bien écrits.
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